La pianta della liquirizia appartiene alla famiglia delle leguminose e ha un ostico nome botanico, Glycyrrhiza Glabra, cresce spontanea in molte zone d'Abruzzo e non è difficile trovarla copiosamente in zone collinari.
Quest'erba apparentemente insignificante, di facile propagazione e classificata come infestante, ha saputo conquistarsi nel corso degli anni un posto di rilevo nell'economia locale, diventando protagonista di una delle più apprezzate produzioni dolciarie di fama internazionale.
Un po' di storia sulla liquirizia di Atri
La facile reperibilità, unita alla consapevolezza delle innate proprietà benefiche conosciute fin dall'antichità, non poteva che suscitare l'idea di una copiosa raccolta e una successiva lavorazione.
Questa intuizione venne a dei Frati Domenicani di un antico Monastero di Atri già nel Medioevo, ma fu nel 1836 che un tale Cavalier De Rosa ebbe l'intuito e la bravura di riprendere quest'antica consuetudine, attivando addirittura una produzione a livello industriale.
A quel tempo, la raccolta delle piante di liquirizia avveniva nella zona abruzzese, ad opera di persone locali (anche negli anni successivi, in tanti si sono dedicati a questa attività). Il raccolto veniva poi portato nella fabbrica De Rosa e solo le radici venivano conservate e sottoposte a speciale lavorazione.Questi preziosi apparati radicali, prima dovevano essere schiacciati e triturati, poi erano sottoposti a un particolare procedimento che prevedeva l'uso di acqua calda e vapore.Il succo che si ricavava dalla spremitura, opportunamente essiccato, formava la pasta di liquirizia.
Ai giorni nostri
Ancora oggi, Menozzi De Rosa usa lo stesso procedimento per la produzione della sua apprezzata liquirizia abruzzese. In aggiunta, l'antica tecnica è stata migliorata e perfezionata grazie all'uso di attrezzature d'acciaio, che rendono sicuramente meglio dal punto di vista igienico. Inoltre, durante le fasi di lavorazione si usano basse temperature, perché consentono di conservare intatti tutti gli elementi benefici presenti nella liquirizia.
La produzione annovera tantissimi tipi di liquirizia, pura o confettata. In quest'ultima categoria troviamo anche i Liquipin Menta/Liquirizia. Questi deliziosi confettini sono commercializzati in formati diversi, tra cui in barattolo o in multipack con tre candide bustine da 20 gr protette da un involucro di cartone. Ogni bustina è caratterizzata da un disegno azzurro che riproduce un paesaggio innevato di montagna e da una base trasparente che lascia intravedere dei piccoli confetti bianchi (sono un portento per il mal di gola).
L'insieme trasmette un'idea di freschezza e invoglia all'assaggio. Aprire il sacchetto scatena piacevoli sensazioni olfattive, il profumo è delicato, un odore di fresca menta aleggia nell'aria. La sorpresa ovviamente sta all'interno, nel cuore dei confetti, perché troviamo non un semplice e sciapo ripieno, in tal caso la liquirizia ha un sapore intenso, avvolgente e aromatico, ma senza alcun retrogusto amarognolo! Inoltre, la croccantezza della menta delicata crea un connubio perfetto con la solida e scioglievole consistenza del cuore di liquirizia.
Le Liquipin di solito le compro in un negozio caratteristico di Atri (in provincia di Teramo), arrivano direttamente dalla fabbrica e fanno prezzi competitivi, in più le confezioni sono molto più grandi. Per cui, se vi capita di trovarvi in zona non perdete l’occasione di visitare questa graziosa città d’arte in provincia di Teramo e fare una capatina in uno dei caratteristici e profumati negozietti che vendono svariati tipi di liquirizia. Nel frattempo potete trovarne alcune varietà anche online: http://www.laliquirizia.it/
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