Si chiama Euphorbia Pulcherrima ma è comunemente conosciuta come Stella di Natale.
In questo periodo se ne vedono un po’ ovunque, i negozi di fiori esplodono dei suoi vivaci colori, come nuvole rosse ravvivano anche il giorno più grigio: portarne una in casa fa già festa.
Chi non si è fermato qualche volta a guardare la perfezione di quei petali vermigli, dalla forma elegante e particolare, riuniti alla base di quei piccoli bottoncini giallo-verdi: all'interno sono di misura minore, poi via via più grandi, fino a formare una corolla.
Crescono sulla sommità di bei fusti coperti copiosamente di foglie ovali e allungate di un verde scuro, della stessa forma dei petali colorati, ma qui, forse per la diversa tonalità cromatica, sono più evidenti le leggere nervature che ne disegnano in modo piacevole la pagina superiore.
In realtà i veri fiori sono quelli piccolissimi al centro, di cui ho parlato prima definendoli "bottoncini", mentre i petali rossi, che prendono il nome di brattee, sono in realtà delle foglie che in alcuni periodi dell'anno si colorano, assumendo l'attraente aspetto che conosciamo, è una caratteristica inconsueta, poiché non è molto comune tra le altre piante che siamo abituati a vedere nelle nostre zone.
Il contrasto tra il rosso intenso e il verde, colpisce subito lo sguardo, ed è in sintonia perfetta con gli altri colori del periodo natalizio. Siamo abituati a vederla in fiore in questa fredda stagione, ma la Stella di Natale proviene da un clima più caldo.
Le sue origini
La Stella di Natale è originaria del Messico, zona in cui cresce in maniera spontanea e vigorosa, tanto che raggiunge altezze elevate che possono arrivare fino a 5 metri!
Noi la conosciamo con questo nome che sembra coniato apposta per il periodo natalizio, ma non è stato sempre così. Verso il 1800, un ambasciatore, Joell Robert Poinset, la riportò negli Stati Uniti dopo un suo viaggio in Messico. In suo onore, a quella pianta così attraente fu assegnato il nome di Poinsettia; in seguito arrivò anche in Europa.Fa parte della famiglia delle Euphorbiaceae, nel corso degli anni i botanici hanno selezionato delle varietà per adattarle alle nuove condizioni vegetative. Essendo originaria di zone calde, la Stella di Natale ha bisogno di stare a una temperatura tra i 14 - 25 gradi, per cui all'aperto è coltivata solo nei posti in cui il clima le permette di crescere al meglio, come ad esempio nel Sud Italia.
Il fioraio mi ha dato dei consigli su come tenerla al meglio:
- vuole molta luce;
- teme le correnti d'aria;
- in un appartamento riscaldato sta bene, l'importante è non metterla troppo vicino a un termosifone;
- bisogna mantenere la terra umida, ma senza abbondare troppo con le innaffiature, poiché i ristagni d'acqua sarebbero dannosi.
Non buttiamola via, facciamola rifiorire
Quando la fioritura della Stella di Natale è terminata e le foglie cominciano a cadere è meglio diradare le innaffiature, fino a sospenderle completamente, dopodiché è essenziale portare la pianta in un luogo fresco. In primavera inoltrata si può anche posizionare all'aperto, inoltre si devono accorciare i rami, potandoli a 15 cm dalla base.
Rinvasarla è una buona idea, ma per non danneggiare le radici, è meglio toglierla delicatamente dal vecchio contenitore e sistemarla in un vaso un po’ più grande, aggiungendo nuova terra e concimando leggermente. L’importante è non tenerla in pieno sole, l’ideale è un angolo luminoso e riparato del balcone, avendo cura di tenere sempre la terra umida e nelle giornate più calde, nebulizzare un po’ d'acqua sulle foglie.
Verso settembre la Stella di Natale va riportata in casa e per 40 giorni deve stare al buio totale almeno per 14 ore giornaliere, altrimenti non riuscirà a fiorire!
Non a caso la vediamo coperta dei suoi vivaci colori in questo periodo dell'anno, quando le ore di buio superano di molto quelle di luce, ecco, questa è la condizione ideale e indispensabile affinché le foglie dell'Euphorbia Pulcherrima possano innescare la naturale metamorfosi che consente loro di cambiare alcune foglie in brattee assumendo la caratteristica e vivace tonalità cromatica che conosciamo.
Quando la pianta comincia a fiorire si può riportare in un luogo della casa molto illuminato, ricordando che le ore di esposizione alla luce devono essere sempre meno di quelle in cui deve stare al buio.
Anche nell’acqua
I fusti sono abbastanza fragili, può capitare che qualcuno si rompa. E’ un peccato buttarli, si possono recuperare, ma bisogna fare un’operazione preventiva: è essenziale tagliare l’estremità in modo obliquo, lasciare uscire tutto il lattice biancastro e bruciare leggermente la parte passandovi velocemente la fiamma di un accendino, infine basta immergere gli steli in acqua tiepida.
Piccole precauzioni
Se si viene a contatto col suo lattice, bisogna fare attenzione a non toccarsi gli occhi, perchè è irritante.
Se ci sono bambini in casa è meglio sistemare la Stella di Natale in un posto a loro inaccessibile, onde evitare che con la curiosità che li contraddistingue, possano incautamente ingerire delle parti della pianta, oppure venire a contatto col suddetto liquido urticante.
Premettendo che io non ho il pollice verde, il mio è nerissimo e hanno possibilità di soprravivenza solo le piante finte ( e non garantisco neanche per loro), avendo i gatti ho scoperto che sono dannose. Ho scoperto che sono intelligenti e non si avvicinano, però se posso le regalo a chi so piacere...
RispondiEliminaCiao Jules, sì le Stelle di Natale sono perfette anche da regalare.
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