Puma Punku: città preincaica in Bolivia
Puma Punku si trova in Bolivia, sull’altopiano andino a 4000 metri d’altezza, nei pressi della più nota Città di Pietra Tiwanaku, fanno parte entrambi di un complesso archeologico preincaico di grande interesse che si estende per ben 450.000 mq.
La scoperta di Puma Punku da parte degli europei risale al 1549, furono i conquistadores spagnoli al comando di Pedro Cieza a mettere piede in quell’arida distesa desertica coperta di megalitiche pietre di strana fattezza, cercavano la capitale dell’impero Inca, ma non sapevano di aver trovato qualcosa di straordinario, i resti di una delle più antiche e misteriose civiltà presenti sul nostro pianeta.
All’inizio del XX secolo toccò all’ingegnere tedesco Arthur Posnansky approdare tra le rovine di Tiahuanacu riportando l’attenzione su quest’affascinante area archeologica, altri studiosi arrivarono sul posto e ben presto raggiunsero anche la vicina Puma Punku rimanendo stupiti davanti alle sue pietre dalla forma insolita.
Nonostante siano passati tanti anni da allora, l’origine di Puma Punku è ancora un enigma da risolvere e molti scienziati sono concordi nell’affermare che addirittura i ruderi di quelle straordinarie costruzioni disseminate un po’ ovunque non dovrebbero proprio esistere!Il rebus di Puma Punku sta tutto nella precisione millimetrica dei suoi blocchi a forma di H, sono tutti della stessa grandezza come fossero stati prodotti in serie con una sorta di stampo, hanno linee perfette, scanalature levigate, fori di estrema precisione e cosa incredibile, sembrano fatti per essere assemblati a incastro, al fine di creare megalitiche muraglie e insolite costruzioni.
Molti ingegneri sono rimasti stupiti e ammirati da cotanta perfezione millimetrica, che sarebbe difficile da ottenere anche al giorno d’oggi con i moderni mezzi in nostro possesso.
Questi enormi blocchi sono composti di diorite, una pietra vulcanica dura quasi come il diamante, come potevano quegli uomini antichi tagliarli e scolpirli con tale precisione? Certo, al limite usando polvere, attrezzi e rulli dello stesso materiale come hanno fatto ad esempio gli ingegnosi egizi, ma non si spiega una tale e unica perfezione.
Come se non bastasse, gli edificatori di Puma Punku avevano anche il problema della disagevole ubicazione e le cave di diorite distavano più di 60 km, trasportare massi di svariate tonnellate sembrerebbe davvero un’impresa impossibile; farli scivolare su rulli ricavati da tronchi? Alcuni studiosi suggeriscono questa teoria, ma altri non la trovano un’ipotesi plausibile dal momento che la natura desertica del posto e l’altitudine elevata non consente la crescita di alberi d’alto fusto.
Sembra inconcepibile che gruppi di uomini primitivi abbiano scelto di stabilirsi in una zona tanto arida, inospitale e fuori mano quando avevano a disposizione verdi e fertili vallate. Le loro motivazioni dovevano essere davvero valide e particolari.
Puma Punku è strutturalmente molto diversa dalla vicina città Tiwanaku e si presume sia stata edificata in un periodo antecedente, che legame poteva esserci tra questi due posti?
Molti archeologi hanno provato a dare una risposta, a Puma Punku non c’è traccia dei classici resti abitativi, ci sono solo criptiche e antichissime strutture costruite in un passato lontanissimo per qualche ragione sconosciuta. In epoche successive è diventato un luogo di culto in grado di accogliere periodicamente una grande moltitudine di persone in occasione di una qualche ricorrenza estremamente importante.
Di certo qualcosa di strabiliante deve esserci stato nel passato di Puma Punku, tanto da aver alimentato il mito ed essere ricordato con tale maestosità, richiamando immense folle.
Leggende locali dicono che Tiwanaku è un tempio, costruito in un antico passato dagli uomini del posto per commemorare l’arrivo degli dei del cielo nella vicina Puma Punku.
Di certo si sa che la misteriosa edificazione di quest’ultimo sito si perde nella notte dei tempi e quando i conquistadores spagnoli arrivati sul posto chiesero agli Inca cosa fosse Puma Punku ottennero questa risposta: “non l’abbiamo costruita noi e neanche i nostri padri, l’hanno costruita gli dei in una sola notte”
Inutile dire che in tanti propendono per l’ipotesi aliena. Quale sarà la verità? Non possiamo che attendere altri scavi e nuove scoperte. Nel frattempo il mistero di Puma Punku resta e forse è proprio questo il suo fascino.
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